Chiesa di Santa Maria in Organo di Verona

La chiesa di Santa Maria Assunta, o Santa Maria in Organo, si trova nel quartiere di Veronetta sulla riva sinistra dell’Adige.

Presentazione e visita

L’abbazia benedettina fu fondata nel VII secolo, probabilmente da Lupo, duca del Friuli, e allora sottoposta al patriarca di Aquileia, e non al vescovo di Verona.
La chiesa fu ricostruita in stile romanico dopo il terremoto del 1117. I resti più antichi si trovano nella cripta della chiesa.
I benedettini olivetani arrivarono nel 1444, e intrapresero numerosi lavori e diedero al monastero il suo aspetto rinascimentale attuale. Quindi la chiesa fu ricostruita alla fine del XV secolo.
Agli inizi del XVI secolo furono costruiti il piccolo chiostro e la sala capitolare, poi il campanile disegnato da Fra Giovanni da Verona, completato da Francesco da Castello.
Nello stesso periodo Giovanni da Verona realizzò gli intarsi in legno che decorano il coro e la sagrestia, probabilmente i più belli e complessi d’Italia.
La parte bassa rinascimentale della facciata risale alla seconda metà del XVI secolo.
Della chiesa romanica rimane la parte superiore della facciata, e parte della navata centrale fino ai lavori successivi.

All’interno, la navata centrale e il presbiterio sono coperti da una volta a botte, le navate laterali da volte a crociera, come le braccia del transetto dove le volte sono dipinte con gli evangelisti e i dottori della chiesa da Domenico Morone. L’incrocio è coperto da una volta in ombrello in dodici quarti.
Dopo l’altare maggiore si trova il famoso coro ligneo in noce scuro intarsiato, realizzato da Fra Giovanni da Verona.
La sagrestia rettangolare ha in altezza un ciclo pittorico realizzato da Francesco Morone, con ritratti di papi, benedettini, dogi di Venezia. In basso si trovano gli armadi in legno e la spalliera in noce anch’essa scolpita e intarsiata, capolavoro di Fra Giovanni realizzato tra il 1519 e il 1523.
La cripta, con le sue colonne eteroclite, è coperta di volte.

Informazioni e fonti

• Articoli Wikipedia : it.wikipedia.org
• Portali turistici : www.turismoverona.eu
• Siti : www.arengario.net

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